// INSTALLAZIONE INTERATTIVA

Lucio Campani, Stefania Grillo

Tutti i generi videoludici tradizionali sono caratterizzati da un paradigma di fondo, ovvero un novero di idee, concetti, forme e strutture che si determina entropicamente a partire dalla prassi: esce Super Mario Bros., il mercato ne sancisce lo straordinario successo e così i suoi capisaldi di gameplay sono sottratti alla contingenza per assurgere a canone e modello nei decenni a venire. L’evoluzione del videogioco coincide a grandi linee con la progressiva istituzione e l’instancabile perfezionamento dei modelli cui i game designer tendono ad attingere. Se una siffatta forma d’intelligenza collettiva opera costantemente dai primi anni Settanta sino a oggi, vi è un genere – quello del puzzle game – in cui i concetti e le idee vengono pressoché a coincidere con il gameplay. Caratterizzati da una forte variabilità, tali concetti e idee determinano il videogioco in quanto esemplare unico e distinto: non più paradigmi generali, essi vivono nel singolo puzzle game e ne fanno una sfida imperniata sul ragionamento. Nessun genere videoludico è in grado di eguagliare la molteplicità di principi e dinamiche dei puzzle. La nostra selezione percorre la loro storia da cima a fondo, dai classici Tetris, Bust-A-Move e Puyo Puyo ai rompicapo tridimensionali (Kurushi, Kula World, Wetrix), mettendone anche in luce le intersezioni con il platform e lo shoot’em up – dall’acclamato Oddworld: Abe’s Oddysee agli oscuri Vermin Kids e Finger Flashing.

Location

MixArt
Via Giovanni Bovio, 11, Pisa, PI, Italia
Apri in mappa